Suntimes

Labubu Mania

Pop mart, ed è subito Labubu mania

Parliamo di decorazioni, pendenti e accessori per borse. In una parola: charm. I più famosi e desiderati sono i Labubu, ciondoli in formato peluche creati dal colosso cinese Pop Mart che giocano sull'esclusività, grazie alle loro confezioni blind.

Questi charm rappresentano davvero il concetto di viralità: prodotti sold-out online e offline da mesi, ore di fila davanti all’unico negozio milanese che li vende e la nascita dei Lafufu, deliziosi fake che fanno trend a parte.
Ma quali sono i motivi che li hanno trasformati da semplici oggetti a un must, tanto da meritarsi una exhibition anche al Fuorisalone?


• Stimolano il desiderio di possedere qualcosa di esclusivo. Le serie di Pop Mart sono quasi sempre in edizione limitata, creando un senso di unicità che spinge all’acquisto.
• Il trend giapponese delle blind box ha radici nella psicologia nel concetto di ricompensa variabile. Genera un'emozione simile a quella provocata dall'ottenere un premio alla lotteria, dove l’apertura porta con sé l’attesa di scoprire un oggetto unico che aumenta il coinvolgimento.
• L’influenza di Lisa delle Blackpink ha dato un’enorme visibilità, amplificando il loro status di oggetti del desiderio.
• I loro unboxing sono riprodotti all'infinito suTikTok, il palcoscenico perfetto.

È chiaro che il confine tra desiderio e ossessione è brevissimo. La viralità dei charms ha trasformato un gesto di personalizzazione in una moda di massa, omologando ciò che era nato come espressione individuale. L'ossessione per haul e unboxing, amplificata dai social, alimenta il consumismo impulsivo e la FOMO, favorendo micro-trend effimeri in cui l'originalità viene sacrificata per seguire ciò che è virale.

Le domande sorgono spontanee: fino a che punto possiamo parlare di personalizzazione? Quando il desiderio di distinguersi finisce per uniformare? Qual è il vero confine tra espressione individuale e omologazione?

Noi ci stiamo pensando mentre facciamo la fila da Pop Mart. Per motivi di ricerca marketing, ovviamente.